Attacchiamoci al tram a cavalli
Siamo in un periodo di festosa restaurazione: le conquiste civili degli ultimi quarant’anni crollano per lasciare il posto alla buone tradizioni di una volta
Un tram a cavalli
Il cavadenti Le assurde, costosissime lungaggini dell’odontoiatria degli ultimi anni saranno presto soppiantate dall’allegro ma spiccio talento del cavadenti. Come nelle stampe comiche ottocentesche, armato di grosse tenaglie, estirperà il dente malato in un attimo, sedando le urla del paziente con un ceffone bene assestato e tamponando la violenta emorragia con pezzuole intinte nel vino rosso, mentre le donne del caseggiato battono i tappeti sul ballatoio cantando una canzone di Nilla Pizzi.
Acqua e sapone L’abuso di belletti, creme e cremine, frutto della deriva estetizzante imposta dalle lobby gay, sta arretrando vistosamente. Torna il vigoroso lavaggio con acqua fredda e sapone di Marsiglia (nel classico taglio da quattro chili) che permette di uscire di casa con quell’allegro colorito paonazzo che contraddistingue la sana gioventù. Le mani arrossate e callose, come quelle dei nonni contadini, conferiranno alla stretta di mano una naturalezza ormai dimenticata. Per tagliarsi le unghie, la raspa da falegname o la roncola stanno soppiantando le leziose forbicine. Simpatica l’usanza di appendersi alla cintura la roncola anche per andare al lavoro, meglio se vestiti come Orazio e Clarabella.
Tram a cavalli Anche sulla spinta del referendum di Firenze, i trasporti pubblici sembrano orientarsi sul tram a cavalli, ecologicissimo e molto gradito dagli animalisti nella versione più favorevole agli equini,
le vibrazioni prodotte dalle scoregge dei cavalli si sono dimostrate pari a quelle emesse da un Jumbo Jet in fase di decollo, e hanno danneggiato quasi la metà delle tele esposte agli Uffizi.
Corredo di nozze Nel solco del ritorno della famiglia tradizionale, ecco rifiorire la tradizione del corredo di nozze, possibilmente formato dai pezzi unici che i più fortunati hanno custodito nei bauli dei nonni. Chi non ha mai sognato, il giorno del matrimonio, di tornare a casa e trovarla stipata di coprimaterassi, mollettoni da stiro, centrini da tavola, busti, reggipetti steccati, camicioni da notte, pigiami di flanella, tovaglie ovali con le frange? L’imminente abolizione del divorzio renderà ancora più unica l’occasione di accogliere per tutta la vita, insieme al proprio coniuge, anche i quintali di cianfrusaglie ridicole, e spesso lacere e tarlate, che lo legano alla storia della propria famiglia.
Carica della polizia Da troppi anni i tafferugli di piazza, negli stadi o altrove, si svolgono secondo modalità casuali e confuse. Rischia di smarrirsi per sempre quel sentimento coreografico dell’ordine pubblico che i nostri avi, più fortunati di noi, avevano ben presente. Si va verso una radicale riforma della repressione dei disordini. Al tradizionale carosello dei gipponi sarà nuovamente affiancata
la carica di cavalleria, mentre le Frecce Tricolori disperderanno i manifestanti percorrendo le strade a bassissima quota (la famosa quota Cermis, resa celeberrima dall’aviazione americana). Ovunque pennacchi, squilli di tromba, gualdrappe variopinte e lo scintillio dell’arma bianca, in un fastoso scenario di esplosioni e urla di dolore. In via di approvazione anche il protocollo Bava-Beccaris, che prevede di sparare sulla folla solo se si muove.